Sul Terrazzo II, attraversato in senso nord-est-sud-ovest da un’importante strada urbana che porta verso il terrazzo I e l’Acropoli, sono stati messi in luce un secondo Santuario punico, una cisterna a questo connessa e altre strutture indagate solo parzialmente.
Il tempio, orientato con gli angoli (secondo la tradizione punica) in senso est-ovest, è di forma rettangolare con gli accessi sul lato lungo nord-ovest. E’ composto da due vani: uno, a Nord-Est, si estendeva per m 6,50 l’altro, a Sud-Ovest, per m 11,50. Il primo vano è caratterizzato da una serie di vaschette addossate alla parete nord-orientale, delle quali tre sono state messe in luce, ma non è da escludere che il crollo del muro nord-est, lasciato in situ, ne obliteri altre; le vaschette, funzionalmente collegate alla vicina grande cisterna, vanno messe in relazione con pratiche lustrali. Il secondo vano si presenta come un recinto, caratterizzato da due betili a pilastro su basi quadrangolari in pietra arenaria, ubicati in prossimità della parete di fondo; di fronte ad uno di essi era collocata un’ara rettangolare in parte combusta. Lo scavo, a contatto del piano pavimentale, ha individuato uno spesso strato di bruciato con ossa animali; da tale livello provengono circa duecento monete in massima parte del tipo siculo-punico. Alle spalle dell’edificio, una grande cisterna rettangolare (m 14 x 6) scavata nella marna, con una fila di pilastri lungo l’asse maggiore, assolveva ad esigenze rituali e serviva anche come riserva idrica dell’abitato.
A Sud-Est del Santuario punico, in prossimità della linea orientale delle mura, è stato scoperto un edificio rettangolare, bipartito, orientato in senso E-O che ha obliterato strutture più antiche e che è stato interpretato come una sorta di torrione di controllo, aggiunto a ridosso delle cinta muraria. A Sud e a Sud-ovest di questa struttura è stato individuato un altro isolato dell’abitato, orientato in senso nord-est/sud-ovest, che margina a sud la strada che portava all’Acropoli.