A Sud-Ovest della Porta dell’Acropoli, in un pianoro sottostante detto convenzionalmente I terrazzo, è in luce un complesso di edifici pertinenti alla fase di IV/prima metà del III sec. a.C., in parte destinati ad abitazioni ma, prevalentemente ad attività commerciali, funzioni pubbliche civili e religiose.
Nel settore Nord del terrazzo, un grande edificio quadrangolare (Blocco I) è suddiviso in una serie di ambienti che si aprono su i due lati di un lungo e stretto cortile centrale. La presenza, nel settore orientale del complesso, dei resti di una scala e di un crollo di mattoni pavimentali ha fatto ipotizzare la presenza di un piano superiore. Alcuni ambienti di questo complesso (vani 1 A, 1 B, 2 B, 7) sono stati interpretati come botteghe e relativi magazzini i vani mentre negli altri ambienti venivano espletate attività cultuali, private o domestiche come evidenzia la tipologia dei reperti rinvenuti (ad esempio, louteria e vasetti miniaturistici). Poco più in basso, a Nord-Ovest della strada che porta all’Acropoli, il Blocco II comprendeva soprattutto abitazioni ma la presenza di una grande cisterna cilindrica, in conci di arenaria, fa pensare anche ad un utilizzo per servizi di pubblica utilità. A Sud della strada per i vani che compongono il Blocco III” è stata ipotizzata una destinazione cultuale come evidenziano i louteria, l’arula, le statuette votive e i vasetti miniaturistici rinvenuti negli strati di distruzione e esposti in questa sala. Il Blocco IV, che si attesta al blocco precedente ad angolo, è costituito da una serie di ambienti a schiera, orientati in senso nord-ovest/sud-est; la presenza di un vano con altare rotondo (vano 1) e il rinvenimento, in altri vani, di terrecotte figurate (vani 6 e 7) hanno fatto pensare ad un edificio con funzioni pubbliche. Il Blocco V, messo in luce in corrispondenza del margine sud-ovest del terrazzo, è un grande complesso a pianta rettangolare, orientato in senso nord-est/sud-ovest, addossato ad una tholos preesistente che ha obliterato strutture precedenti (fine VI/V sec. a.C.), orientate in senso Nord-Sud, come documentano anche alcuni frammenti di ceramica di produzione indigena, trovati in associazione con materiale greco di fine del VI sec.-inizi V sec. a.C.
Il blocco V era dotato di un portico colonnato aperto a Sud-Est del quale si conservano in situ due basi. Alle spalle di questo si disponevano tre grandi vani, due dei quali caratterizzati da basi cilindriche sulle quali dovevano essere posti altrettanti altari circolari, o colonne cilindriche o altari. Simmetricamente a questi ambienti si disponevano altrettanti vani bipartiti, costituiti da una piccola stanza e da un ripostiglio o vano scala. L’ubicazione dell’edificio a diretto contatto con la tholos circolare di cui si è detto, le caratteristiche planimetriche e i materiali rinvenuti suggeriscono una destinazione pubblica, forse un pritaneo, luogo di riunione e di mensa di alti magistrati.